La domenica di Pasqua ha mischiato pericolosamente due accadimenti avvenuti in Pakistan con i recenti drammatici attacchi terroristici a Brussels. Due uomini bomba a Lahore si sono fatti esplodere nei giardini pubblici di Gulshan Iqbal, uccidendo 63 persone e ferendone più di cento. Nella stessa giornata circa duemila persone si sono riversate nella strada principale di Islamabad, per un sit in di protesta davanti il parlamento. All’origine di essa la condanna a morte, eseguita a fine febbraio scorso, di Mumtaz Qadri, guardia del corpo dell’allora governatore del Punjab Salmaam Taseer, “colpevole” di voler annullare il reato di blasfemia, che nel… read more →
The article was published September 30, 2015 in the Italian newspaper Corriere della Sera (http://27esimaora.corriere.it/articolo/depilarsi-o-no-tra-italia-e-pakistan-la-moda-piu-forte-del-femminismo/#more-72203 ) It all happened a year ago, when a man who was attending asked me to shave in the “the Brazilian way” Nothing strange, desires and games between two consenting adults, if not for the context in which the event took place (although the conversation was in chat): Pakistan, where I live and I relate every day with a different reality from the one where I grew up. More immodestly in this context I would say the fact that I, with others, and others, have also… read more →
Essere moglie e marito in Pakistan. Confesso di non aver capito ancora bene quale sia il significato profondo e cosa di fatto esso sia nella vita quotidiana. Dopo oltre due anni di vita nel paese, trascorsi sia nelle grandi città che in aree rurali ho visto numerosi fidanzamenti, matrimoni, conflitti e relazioni familiari. Potrei dire nulla di diverso da ciò che vedo a casa mia ovvero in Europa, e invece no: senza nulla togliere alle nostre crisi relazionali (qui si parla solo di donne e uomini perché le coppie gay e lesbiche certo non si fanno vedere in giro e… read more →
L’italo americano Joe Bastianich dice spesso che il mondo si divide in due categorie: gli italiani e quelli che sognano di esserlo. Una dichiarazione così suonerebbe supponente se Bastianich non fosse uno degli imprenditori del business del cibo tra i più famosi del mondo. E non c’è dubbio, al pari della Cina, che Italia è sinonimo di cibo ovunque si vada. Nulla di nuovo fin qui, se non per il fatto (per una volta fateci scrivere scrivere a favore delle/degli espatriati) che in alcuni paesi (come il Pakistan, in questo caso) qualche cuoco cinese si trova, quelli italiani molti meno.… read more →
Tutto è nato una sera a cena nel ristorante di un hotel: la gente ordinava più cibo di quanto ne potesse mangiare, l’offerta era più ricca di quanto ce ne fosse realmente bisogno. E’ così che Sayyeda Zoone Abbas e la sua famiglia hanno cominciato a pensare all’enorme spreco di cibo che affligge il Pakistan come il resto del mondo, e la conseguente disuguaglianza nella distribuzione dello stesso. A Sayyeda i genitori hanno chiesto di finire gli studi prima di aiutarla a far nascere Tha-li (che in urdu significa appunto piatto; www.thali.org.pk), l’organizzazione che dal 2007 lavora a Islamabad e… read more →
Il mondo cerca di nascondere la persecuzione dei cristiani, ha detto ieri il pontefice commentando la strage avvenuta in due chiese ieri a Lahore, che ha provocato 15 morti e numerosi feriti. In realtà, se è pur vero che la stretta dell’integralismo islamico sta mietendo vittime anche nel mondo cristiano (la maggioranza dei morti è ancora musulmana, ricordiamolo), dal Pakistan arriva sulle pagine dei nostri giornali solo questo ultimo evento, appunto perché riguardante la comunità cristiana (quasi un milione nella sola Lahore). E a noi fa più impressione del solito perché mai le nostre generazioni avevano visto il mondo cristiano… read more →
Sera. Arrivo in un piccolissimo paese del sud Punjab: un amico con due mogli e tre figli, molti fratelli e sorelle mi aspetta per presentarmi la famiglia. Arrivo in moto con un altro amico. Dopo dieci minuti lui riceve una telefonata dalla polizia: chiedono chi è la straniera che è entrata a casa sua e perché non sono stati informati del mio arrivo (ragioni di sicurezza, gli stranieri devono essere scortati).