La seconda stagione di Fleabag (letteralmente sacco di pulci) rovescia sulla/o spettatrice/ore l’inquietudine che segue a una presa di consapevolezza della propria realtà e quella del mondo, simile alla morsa (angst secondo Freud) che in alcuni momenti coglie l’agnostico di fronte alla consapevolezza del nulla che segue alla morte. No, non stiamo esagerando: se lo reputassimo migliore in cultura e sensibilità, suggeriremmo al senatore Pillon di guardare i sei episodi della serie già pluripremiata della BBC, scritta e interpretata da Phoebe Waller-Bridge (che continua a mietere successi anche con la seconda stagione di Killing Eve). Perché parla della famiglia, così… read more →
Il nuovo numero della rivista Leggendaria (http://leggendaria.it ) è dedicato alla rabbia maschile. Pubblichiamo qui e su http://www.donnealtri.it/2019/03/di-uomini-e-di-fantasmi/ un articolo dedicato a due scrittori famosi che raccontano del rapporto con la propria sessualità. “C’è un racconto diffuso della fragilità del maschio, che vuole essere in sintonia con la contemporaneità, certo, ma è soprattutto un tentativo di compiacere le donne che leggono”. Così Francesco Piccolo verso la fine del suo L’animale che mi porto dentro, ritratto senza infingimenti di se stesso e del suo percorso di identità di maschio alfa. Non ha paura l’autore di raccontare come sin dall’infanzia si sia trovato nella… read more →
Cosa è cambiato nel dibattito sulla prostituzione negli ultimi tre decenni? Me lo sto chiedendo dalla fine della tre giorni di Feminism/2, seconda edizione della editoria femminista alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, dove tra i molti incontri e nuovi libri si è discusso largamente delle recenti proposte di legge in materia, dell’apertura delle case chiuse, della punibilità del cliente, di tratta e sfruttamento. È così che mi sono tornati alla mente due volumi scritti anni fa da due donne che si sono battute nel corso della loro vota per i diritti delle prostitute: Roberta Tatafiore e Carla Corso.… read more →
Il post è apparso il 1 luglio sull’Huffington post (https://www.huffingtonpost.it/monica-luongo/il-bivio-dello-zimbabwe_a_23472195/), qui leggermente modificato. Indicatori di ricchezza: le lunghe file alle casse dei supermercati con clienti pieni di buste. Indicatori di povertà: adulti e bambini senza scarpe, assenza di animali domestici o cani randagi (il che significa che non ci sono rifiuti a sufficienza per poter sopravvivere). Anche questa è Africa, dove può accadere – sebbene raramente – che qualcuno ti avvicini mentre sali in auto per offrirti un minore da comprare. Lo Zimbabwe, ben lontano dalle nostre coste, ma non per questo esente da migrazioni verso altri paesi africani,… read more →
L’amore secondo Isabelle, film di Claire Denise, rimanda a una serie di considerazioni che riguardano le relazioni di coppia eterosessuale. Se infatti il dibattito in differenti ambiti relativi all’universo LGBT sono attivamente indagate, la crisi della coppia e della famiglia etero, rimane ancora nell’ombra, nascosta e oppressa da una crisi epocale, frutto di un cambiamento critico di società, mondo del lavoro, ricaduta sui linguaggi. La regista francese ha scelto una perfetta Juliette Binoche, artista cinquantenne sulla cresta dell’onda professionale, separata con una figlia – che non a a caso appare solo in una rapida immagine perché non è il maternage… read more →
“Qual è la prima cosa?” – chiede Hannibal Lecter/Anthony Hopkins alla detective Clarice Sterling/Jodie Foster in una scena chiave de Il silenzio degli innocenti – “La prima cosa è desiderare”. Già, il desiderio. Pulsione primaria, non solo sessuale, raffinata elaborazione del nostro immaginario; quella stessa pulsione che cerca i propri simili. Pulsioni di rabbia, come quelle degli uomini che usano violenza sulle donne. Pulsioni di donne che vorrebbero vivere la propria vita sentimentale e sessuale esprimendone liberamente il desiderio. Pulsioni di potere, che non sono solo appalto maschile, se solo potessero estrinsecarsi. Immaginate se Harvey Weinstein un giorno a casa… read more →
Sono già passati un po’ di giorni e di Asia Argento – che ha dichiarato di essere stata molestata dal produttore Harvey Weinstein quando aveva 21 – si continua a parlare. I toni sono diversi: accuse, difese, dichiarazioni di simpatia e antipatia. Sappiamo anche in tutto il mondo occidentale diversi hashtag come #meetoo e #quellavoltache stanno spingendo donne che hanno subito violenza mentre cercavano o volevano mantenere il lavoro a venire allo scoperto. Il 25 novembre cadrà la giornata mondiale per manifestare contro la violenza alle donne e i calendari si infittiscono di appuntamenti e manifestazioni. Sperando di essere fuori… read more →
Il future sex dell’americana Emily Witt è già presente. L’universo multiforme della pornografia e le modalità con cui donne e uomini esprimono e vivono la propria sessualità sono ampiamente indagati e praticati in prima persona da chi (una vasta moltitudine) fa uso di piattaforme online, siti di dating, produce video e film porno che – rubo la citazione a un amico intelligente – hanno spostato le esperienze sessuali dall’osceno all’ “io-sceno”. Pure il viaggio autobiografico dell’autrice ha un suo interesse non solo perché offre un racconto di raduni erotici, sex room e blind-date (rigorosamente etero-wasp) vissute in prima persona durante… read more →
Domani a Bologna, presso la libreria Modo Infoshop presenteremo il n.122 della rivista “Leggendaria”, il cui tema è dedicato ai nuovi scenari della pornografia. Pubblichiamo due articoli presenti in rivista: quello di Bia Sarasini sul sex working, e l’introduzione al tema. di Monica Luongo e Giorgia Serughetti “L’erotismo è di sinistra, la pornografia è di destra. Anche la penetrazione è di destra, i preliminari invece sono di sinistra – tranne che per il pompino che, invece, è di destra”. Quello che conta sono le definizioni, dice Svitol, il protagonista di Maledetti vi amerò, il film di Marco Tullio Giordana del 1980. Dove… read more →
L’articolo è stato pubblicato su www.donnealtri.it “Libere tutte” verrà presentato per la seconda volta a Roma il 18 maggio, da Tuba in via del Pigneto. Il soggetto imprevisto della modernità politica occidentale. E’ in questo modo che Cecilia D’Elia e Giorgia Serughetti definiscono le donne dell’oggi in “Libere tutte. Dall’aborto al velo, donne del nuovo millennio” (minimum fax, 2017): termine che non mi dispiace e che estenderei alle donne tutte, non solo le occidentali. Al centro di un mutamento che ha pochi precedenti nella storia moderna e contemporanea e che solo in parte può definito, perché in piena e costante… read more →