Si chiama “Femminismi” il nuovo numero di Leggendaria, che potete già acquistare in Pdf sul sito www.leggendaria.it mentre per le copie cartacee in libreria il 20 febbraio. Questo il mio contributo. La chiusura di Via Dogana, alcuni incontri e i numerosi dibattiti fioriti negli ultimi mesi ci hanno offerto l’opportunità per una messa a punto dello stato dei femminismi in Italia. Fuori dal dibattito e da qualche polemica – essendo, per ragioni di lavoro, spesso fuori dall’Italia – penso che al momento ci siano alcuni temi, o forse le parole per dirli, che ancora credo non siamo state in grado di trattare con l’attenzione… read more →
Provo una sincera ammirazione per tutte/i coloro hanno scritto e scrivono commenti dopo la strage di Parigi: quasi tutti hanno le idee chiare, sanno cosa sta succedendo intorno a loro, hanno capito chi sono i buoni, chi i cattivi, e anche dove sono le donne e che ruolo hanno; siano esse vittime o terroriste, politiche o attiviste. Certo è che almeno in Italia un merito l’hanno avuto: hanno spazzato via veline, starlette e vallette dal fuoco delle telecamere e delle prime pagine, anche se sostituite con signore in burqa. Io invece sono ancora confusa, anche e proprio perché da due… read more →
The term war narrative has become an official definition of the Pakistani government. The Taliban national (PTT) and national have adapted their communication tools, grabbing the instruments offered by new media and so it is necessary to adapt and respond, even at the institutional level. So, after the attack on the school in Peshawar, which made 142 deaths, of which more than 130 boys and girls, the Standing Committee on Information, Broadcasting & National Heritage met in late December and presented to representatives of media and its journalists the “Proposals to strengthen Media’s Role in Combatting terrorism.”. Over 20 pages… read more →
Il termine narrativa di guerra è diventata una definizione ufficiale del governo pakistano. I talebani nazionali (PTT) e non hanno adeguato la loro comunicazione agli strumenti offerti dai nuovi media e quindi bisogna adeguarsi e dare una risposta anche a livello istituzionale. Così, dopo l’attacco alla scuola di Peshawar, che ha fatto 142 morti, di cui più di 130 bambine e bambini, la Standing Committee on Information, Broadcasting & National Heritage si è riunita alla fine di dicembre e ha presentato ai rappresentanti delle organizzazioni di media e giornalisti le sue “Proposals to Strengthen Media’s Role in Combatting Terrorism.” (Proposte… read more →
Una amica che come me ha lavorato in aree di guerra mi diceva qualche giorno fa – di fronte alle reciproche impressioni delle nostre vite di quotidiana “normalità”, in paesi in cui pochi vorrebbero mettere piede – che l’esperienza è un po’ come essere lungo degenti in ospedale, dopo i primi giorni ci si abitua a un ritmo quotidiano fatto di procedure che hanno senso solo li dentro e che in pochissimo tempo appaiono normali, perché è il nostro cervello che si adegua rapidamente alle soluzioni difficili, estreme, e ne cerca accomodamenti utili alla sopravvivenza. Ho visto anche io “American… read more →
Photoshop & Illustrator 90% For days I have been slow to write about “Homeland”, the American TV series, followed by millions of viewers, that has won numerous awards since its first edition. It ‘a story of CIA agents in Pakistan, hunting the Taliban, stereotypes and errors of edition that would laugh every Pakistani child. But the actors are good and the script cured, and when a product is so successful speak ill is not well, it is a pointless exercise. “Homeland” for obvious reasons is not transmitted in Pakistan, but it is spoken and much on social networks, especially from… read more →
Per giorni ho tardato a scrivere di “Homeland”, la serie tv americana seguita da milioni di telespettatori, che ha vinto numerosi premi sin dalla sua prima edizione. E’ una storia di agenti della CIA in Pakistan, di caccia ai talebani, di stereotipi e di errori di edizione che farebbero ridere ogni bambino pakistano. Ma gli attori sono bravi e la sceneggiatura curata, e quando un prodotto ha così tanto successo parlarne male non sta bene, è un esercizio inutile. “Homeland” per ovvie ragioni non è trasmesso in Pakistan, ma se ne parla e molto sui social network, soprattutto per mano… read more →
Lunedi sera ascolto SkyTg24 mentre cucino: la notizia principale riguarda il suicidio di una donna marocchina a Roma, che ha prima ucciso i sue figli mentre dormivano. Il marito ferito dalla stessa moglie era andato in ospedale (lasciando i bambini a casa con lei?), dicendo di essere stato aggredito di strada, mentendo dunque “per proteggere la moglie”. Una terza figlia è ancora gravissima dopo aver subito un lungo intervento chirurgico. L’indagine è appena iniziata, capiremo in seguito come si è consumato questo dramma familiare. Mentre ascolto, la conduttrice del notiziario dice: e ora un commento di una vicina di casa… read more →
Da due mesi il Pakistan Tehreek-e-Insaf’s ( PTI) di Imran Khan (insieme al PAT di Qadri) tiene un sit in permanente a Islamabad chiedendo le dimissioni del primo ministro e denunciando brogli nelle precedenti elezioni (ne abbiamo già scirtto su questo blog). Domenica scorsa il PTI ha organizzato un comizio nello stadio di Multan. La disorganizzazione degli uomini del partito e l’incuria della polizia hanno causato la morte di dieci persone e numerosi feriti. Il mio amico Taimoor Ahmed Khan è stato lì e racconta comè andata veramente nello stadio. I am writing about what happened at that day. All facts… read more →
Malala Yousafzai è stata colpita in viso da due proiettili talebani mentre l’autobus lastava riportando a casa da scuola. L’evento, senza dubbi drammatico, è diventata un caso, come lo fu quello di Amina, la nigeriana condannata alla lapidazione per adulterio e poi graziata a causa della campagna mondiale a suo favore che per fortuna le salvò la vita, ormai quasi dieci anni fa. Malala è stata portata in Gran Bretagna e operata e intanto i media lavoravano al caso. I talebani pure, perché da tempo hanno cambiato la loro tecnica di comunicazione contribuendo a creare una nuova narrativa di guerra.… read more →